La nostra vocazione

Nella nostra vocazione di Ministre degli Infermi, coltiviamo la fede, la carità senza restrizione, la dolcezza e l’umiltà per vivere il nostro ministero con slancio apostolico e novità profetica.

  • Collaboriamo alla missione della Chiesa da cui abbiamo ricevuto il mandato per esprimere la sua sollecitudine verso i malati.
  • Il nostro ministero comporta l’esercizio delle opere di misericordia corporali e spirituali verso i malati e i sofferenti, privilegiando i più poveri, gli abbandonati e i moribondi, secondo l’insegnamento della fondatrice.
  • Curiamo la persona malata nelle sue dimensioni fisiche, psichiche e spirituali, consapevoli che la malattia colpisce l’uomo nella totalità dell’essere e nella sua poliedrica indivisibile unità.
  • Siamo attente a tutte le sue esigenze, con una professionalità qualificata che rende efficace, anche evangelicamente, il nostro servizio.
  • Sviluppiamo un’attenzione sensibile alla dimensione psichica della persona malata, tenendo presente il carattere, la cultura, la situazione economica e familiare. Attraverso il dialogo, l’ascolto e l’empatia realizziamo un rapporto assistenziale ricco di umanità e comprensione profonda anche verso i loro familiari.
  • Esercitiamo con somma cura l’assistenza spirituale; essa rappresenta l’obiettivo principale della nostra missione, perché “buono è assistere le inferme nel corpo, ma ottimo è diriger tutto a far guadagno dell’anime loro”.
  • Attraverso una adeguata competenza teologica, biblica, spirituale e pastorale, educhiamo i malati al significato salvifico della sofferenza; annunciamo a loro la Parola, li prepariamo a ricevere i sacramenti. Celebriamo con loro il mistero pasquale nel quale ogni umano dolore trova speranza e resurrezione.
  • Affrontiamo le sfide provenienti dalla cultura della morte con l’annuncio coraggioso del Vangelo della vita. Con la nostra missione proclamiamo al mondo che in ogni bimbo che nasce e in ogni uomo che vive o muore, noi riconosciamo l’immagine della gloria di Dio, segno del Dio vivente, icona di Gesù Cristo.
  • Gesù, unico nostro bene, si dona tutto a noi nella Santa Comunione. Alimentiamo la vita apostolica con l’Eucarestia; visitiamo assiduamente Gesù Sacramentato per attingere da lui la grazia di amarlo e servirlo nel prossimo sofferente.
  • Coltiviamo la vita di preghiera perchè l’assistenza ai malati sia un atto d’amore che, essendo un frutto della grazia del Signore, deve essere implorato per via della preghiera assidua, umile e confidente. Tale preghiera renderà il nostro servizio come fatto allo stesso Gesù.

“Unite in carità”, viviamo in comunità costruendo la comunione fra noi, nella concordia, nella pace, nella gioia e nell’amore vicendevole, contribuendo ad edificare il senso di appartenenza.

LE NOSTRE PREGHIERE