Lo Spirito Santo, nella sua opera creativa, ha convocato a Roma, dal 10 al 14 marzo 2019, i membri degli istituti della grande Famiglia Carismatica Camilliana rappresentati dai superiori maggiori e laici provenienti da tante parti del mondo. Noi, Madre Lauretta e le sue Consigliere, l’Economa generale e le Superiore Provinciali e Delegate, siamo state molto arricchite da questo convegno, da questa esperienza di essere Chiesa e soprattutto di conoscere le varie realtà carismatiche che hanno preso origine dall’opera di San Camillo.

Questo evento storico è stato seguito da un incontro fra noi dal giorno 15 al 17 marzo 2019 durante il quale abbiamo vissuto un momento importante nella Congregazione, per riflettere e programmare insieme il cammino verso il Capitolo Generale 2020, con l’aiuto esperto della facilitatrice Patrizia Morgante.

Sono stati giorni impegnativi, nei quali abbiamo proiettato lo sguardo sulla realtà della Congregazione, arricchita dalle esperienze del previo raduno con la Famiglia Carismatica Camilliana. Tra le varie riflessioni e discussioni, sono emersi tre temi forti che sentiamo di dover approfondire insieme nel prossimo Capitolo Generale 2020: Missionarietà, Interculturalità, Progettualità e Sostenibilità.

Missionarietà

Questo tema ci ha aiutato nella riflessione sull’identità della Ministra degli Infermi oggi e come vivere con radicalità la profezia del carisma in mezzo al popolo soprattutto con i poveri. È tempo di chiederci quali passi avanti decisivi prendere per essere forti e coraggiose testimoni del Vangelo, affinché la missione affidata alla Chiesa, ancora lontana dall’essere realizzata, possa trovare nuove ed efficaci espressioni che portino vita e luce al mondo.

Interculturalità

La riflessione sull’interculturalità ci ha permesso di riconoscerci in un percorso di crescita che chiama a una consapevolezza: non basta cambiare mentalità, bisogna acquisire una mentalità di cambiamento che non si limiti a ciò che accade, ma che esprima l’intenzione di realizzarlo. L’interculturalità ci invita a una maggior formazione per assumere la missione. Preparazione per chi parte ma anche per la comunità che accoglie.

Proprio il tema dell’interculturalità ci chiede di vivere con più convinzione la cultura dell’incontro e dell’amore gratuito, la bellezza delle opere di Dio che non sono ripetitive ma sempre nuove e creative. Lo Spirito Santo si serve di noi per tessere nella Chiesa il meraviglioso arazzo della comunione. Insieme potremo sperimentare le sorprese di Dio in questa nuova primavera della nostra Congregazione che, nell’offerta e nel sacrificio, va preparando un futuro inimmaginabile.

Progettualità e Sostenibilità

Per progettualità s’intende la capacità di avere un metodo per la gestione delle opere, un metodo che si basi su obiettivi, attività, mezzi, tempi, valutazioni. Per sostenibilità s’intende la capacità dei beni presenti di avere un futuro. Abbiamo davanti a noi la sfida di tutelare il patrimonio della Congregazione (le persone sono il primo patrimonio). Per questo ci vengono chiesti impegno nella trasparenza, gestione condivisa dei beni, responsabilità del render conto, sostenibilità delle opere, case e comunità.

Questo raduno storico ci ha riempite di speranza e fiducia nel nuovo cammino che la Congregazione intraprenderà con nuovo slancio carismatico, profetico, missionario nella realtà multiculturale in cui ci troviamo.

L’icona della Samaritana ha risvegliato in noi il desiderio di dialogare con Gesù, di incontrare lui per renderci missionarie impegnate a intraprendere nuovi sentieri, ad andare incontro alla vita con fiducia rinnovata, per costruire comunità intorno a Colui che abbiamo scoperto come l’acqua viva, capace di renderci fonti zampillanti per quanti incontriamo.

Nella figura del buon samaritano è racchiusa tutta la nostra missione nella Chiesa. Nei gesti concreti, nella compassione, nella cura e nella dolcezza di quest’uomo, considerato da tutti un peccatore, troviamo l’immagine e l’icona della carità di Gesù, che ci lascia un esempio da contemplare e da seguire.

Alla luce di questi tre temi, sono emerse varie proposte sulle quali rifletteremo durante questo anno preparatorio e nella realizzazione del Capitolo. Ognuna è invitata a riflettere e domandarsi:

  1. Come sarà l’identità della Ministra degli Infermi se veramente assumiamo queste tre realtà come progetto concreto di vita?
  2. Quali sogni nutri per la Congregazione, la Provincia o Delegazione, a livello missionario?
  3. Cosa intendi per missionarietà? Come possiamo renderci più visibili nella Chiesa e nel mondo?
  4. Come viviamo l’unità nella diversità? Quale spazio diamo per poter comprendere la cultura di ognuna in modo da vivere il carisma nella diversità?
  5. Davanti alla realtà delle comunità multiculturali come ci accogliamo nelle nostre diverse culture? Quale linguaggio comune e rispettoso dovremmo imparare per evitare la discriminazione?
  6. Quali sono i nostri suggerimenti concreti per assicurare/sostenere il futuro delle nostre attività missionarie?
  7. In che modo contribuiamo per salvaguardare il nostro ambiente, la nostra casa comune?