Come sapete il 35° Capitolo generale è segnato da una lunga attesa a causa della pandemia. Un’attesa che ci ha portato a intensificare la preghiera, unite nel desiderio di lasciarci guidare dallo Spirito di Dio, nella ricerca di una visione chiara del cammino fatto e della meta da raggiungere per costruire insieme il futuro della nostra famiglia religiosa.
Grazie a Dio 25 sorelle capitolari provenienti dai vari paesi, hanno raggiunto Roma nonostante gli ostacoli che sembravano insormontabili. Soltanto tre sorelle non sono riuscite a venire.
Dal giorno 16 al 18 giugno 2021, P. Flavio Bottaro sj, ci ha preparate a questo evento di grazia con tre giornate di ritiro. P. Flavio ci ha invitato a creare un clima di comunione mantenendo il cuore aperto, disponibile ad un cambiamento del proprio essere: per vivere il momento presente con lo sguardo di Dio, accogliere il dono del carisma con passione, realizzare il comandamento: “Amatevi come io vi amo”.
Con questa atmosfera il pomeriggio del 18 giugno, la Superiora generale Sr. Lauretta Gianesin, ha annunciato l’apertura del Capitolo, siamo entrate in aula Capitolare in processione, manifestando l’unità nella diversità con i costumi tipici delle varie nazioni indossati da alcune sorelle, come segno di interculturalità. Abbiamo celebrato l’inizio di questo cammino, richiamando il tema del Capitolo: “acqua che disseta e olio che risana”, con il simbolo del pozzo e l’icona evangelica del Samaritano e della Samaritana, dando lode a Dio e pregando assieme a tutte voi che avete partecipato con noi attraverso una piattaforma virtuale.
Fin dall’inizio del Capitolo, il 19 giugno, i Confratelli camilliani, P. Gianfranco Lunardon e P. Walter Vinci, hanno manifestato la loro vicinanza concelebrando la liturgia eucaristica presieduta da Padre Laurent Zoungrana, Vicario Generale dell’Ordine.
In Assemblea la Madre generale Sr. Lauretta Gianesin ha descritto lo stato attuale della nostra Congregazione di Ministre degli Infermi di San Camillo, suscitando nei nostri cuori tanta riconoscenza per lei e per il suo governo, per il coraggio della fede con il quale hanno affrontato numerose sfide e per la dedizione incondizionata nel prendersi cura della nostra famiglia religiosa. In continuità con il percorso fatto ci apriamo oggi alla novità dello Spirito per camminare tutte insieme con la carica profetica del carisma che ha guidato la nostra Beata Fondatrice Maria Domenica.
Il giorno seguente l’economa generale Sr. Patrizia Poerio ha presentato lo stato economico della Congregazione, la ringraziamo per questo servizio così prezioso, che contribuisce alla nostra sostenibilità e permette alla comunità di servire. Inoltre Sr. Patrizia ha illustrato il Progetto della Casa Madre che prevede il “Dopo di noi” e il Centro di Spiritualità, un sogno che si va realizzando e ci coinvolge tutte con la preghiera, la fiducia nella Provvidenza e il contributo di uno o più mattoncini per la ricostruzione. L’ing. Alberto Frassinetti affermando che “siamo chiamate ad attualizzare il carisma in una fedeltà creativa, ci ha invitate ad avere il coraggio di Maria Domenica nella consapevolezza che questo comporta un rischio”.
Avete seguito il 21 giugno attraverso il video la tavola rotonda sulla missionarietà delle nostre consorelle e la relazione di Sr. Elisa Kidanè, Comboniana, che ci ha spiegato molto bene come i segni dell’acqua e dell’olio indicati nel logo del Capitolo siano elementi essenziali per la Missione. Mi piace richiamare il pensiero di Sr. Elisa sulla missionarietà tratto dal Vangelo: “Le figure della Samaritana e del Samaritano riassumono l’atteggiamento di noi donne che nonostante i nostri limiti ci mettiamo in cammino verso l’umanità ferita. Essere missionari significa avere nel cuore le seguenti parole: partire, uscire, camminare. Però la prima partenza del missionario è la partenza interiore, è necessario partire dal cuore e ricuperare la passione, la gioia e la fedeltà. L’aspetto più importante è quello di mettersi in discussione e di prendere coscienza che dobbiamo passare dal “fare missione” all’essere missione”.
Il Capitolo generale è un fuoco della missione che vogliamo accendere, è un momento per appassionarsi insieme per il carisma, per fare il punto della situazione e iniziare qualcosa di nuovo.
Per capire la missione occorre partire dagli inizi e riscoprire la nostalgia della chiamata per non dimenticare da dove siamo partite. Il Signore Gesù sceglie dodici per averli con sé, per mandarli, li esorta a non essere sempliciotti, né saccenti, ma riuscire a coniugare semplicità e giustizia. Come segno di potenza ci consegna la croce.
La missione è anche quella di saper consegnare, non credersi insostituibili e saper rimanere nelle retrovie. Dobbiamo ricuperare la centralità della missione: stare con Lui e testimoniare Lui: “Di me sarete testimoni”.
Anche la vostra partecipazione alle testimonianze delle nostre consorelle sulla esperienza di interculturalità ci ha fatto sperimentare la gioia di trovarci in questa nostra comunità internazionale, sottolineando come alla luce del Vangelo e del nostro carisma di Ministre degli Infermi di San Camillo è possibile sentirci unite al di là degli aspetti culturali. Il concetto di vivere insieme, ha detto Suor Bernadette Reis, FSP, inteso in una maniera interculturale è un concetto teologico, l’interculturalità e la missione sono due facce della stessa medaglia.
Una comunità interculturale richiede l’impegno intenzionale di vivere insieme per uno scopo comune, uno scambio fra le persone, tra le varie culture, che fa emergere una nuova realtà sociale, culturale e religiosa. Questa nuova realtà si può sviluppare solo quando ogni membro della comunità abbraccia questo impegno esplicitamente. Con questa nuova cultura si esprime il carisma.
Il 24 giugno come sapete in un clima di preghiera e discernimento si è svolta la giornata delle elezioni. Il giorno dopo sono state nominate le consigliere nella persona di: Sr. Liberty Elarmo 1a Consigliera e Vicaria, Sr. Catherine Anyango Wanga 2a Consigliera, Sr. Teresa Rungphet Phanvongsa 3a e Sr. Bernardetta Violini 4a Consigliera.
Nell’Assemblea capitolare con l’aiuto della facilitatrice Patrizia Morgante abbiamo iniziato a preparare il documento conclusivo del Capitolo che segnerà il percorso concreto della nostra famiglia religiosa di Ministre degli Infermi di San Camillo nel prossimo sessennio. Il documento presenta gli ambiti principali che richiedono la nostra attenzione e il nostro impegno in un cammino sinodale partecipativo di ciascuna di noi, “unite nella carità”, secondo il desiderio della nostra cara Fondatrice beata Maria Domenica che negli ultimi istanti della sua vita ci ha chiesto: “me lo promettete?”.
Il 2 luglio 2021 a conclusione del 35° Capitolo generale insieme alle sorelle Capitolari, accompagnate da Maria SS.ma Addolorata, la Beata Madre Fondatrice Maria Domenica, S. Camillo, abbiamo piantato nel giardino della Casa generalizia, accanto al pozzo un albero di ginkgo biloba che ha delle proprietà curative, resiste alle intemperie, e alle radiazioni.
Nella Sacra Scrittura l’albero è simbolo di rinascita, resistenza e fecondità; per la nostra famiglia religiosa rappresenta la piantina che nella Chiesa di Dio la beata Maria Domenica ha radicato, oggi grazie a Dio cresce e desideriamo che si sviluppi sempre più moltiplicando i rami per essere nel modo segno di guarigione con la misericordia e la tenerezza del carisma che abbiamo ricevuto. In un clima di preghiera, unite a tutte le sorelle della Congregazione, abbiamo appeso all’albero i cartelli dei sette ambiti descritti nel documento conclusivo del Capitolo da realizzare nel prossimo sessennio. La beata Maria Domenica nostra cara Fondatrice ci benedica, e il nostro Santo Padre Camillo “ci benedica pure e diriga i nostri passi”.
Carissime sorelle, formande, e membri della FLMD siamo prossimi alla festa del Santo della carità S. Camillo, auguro a tutti un cuore di madre verso tutti e la predilezione amorevole per i malati e i sofferenti. INSIEME faremo quello che Dio ci ha affidato, formando nella nostra famiglia religiosa il NOI!
Siamo ognuna di noi invitate, ad essere la Samaritana e il Samaritano a portare a tutto il mondo l’olio che risana e l’acqua che disseta, come un segno della tenerezza di Dio per risanare e sanare le ferite di ogni cuore, secondo il carisma della nostra beata Madre Maria Domenica.